giovedì 4 settembre 2025

Il 23 luglio si scriveva di Miles Davis.....il Post Parlante


 Questa sera c'era bisogno di staccare un po' e così dopo il concerto di Noel Gallagher su Sky Arte ci siamo rifugiati in un disco che non è solo un capolavoro assoluto ma è il capolavoro del jazz e della musica!



Kind of Blue di Miles Davis, pubblicato nel 1959, è universalmente riconosciuto come uno dei capolavori assoluti del jazz — e più in generale della musica del XX secolo. È un album che ha ridefinito il genere ed ha segnato un punto di svolta nel percorso artistico di Miles Davis, ma anche nella storia del jazz stesso.
Davis, già stanco delle strutture armoniche complesse del bebop e del cool jazz, esplora in Kind of Blue un nuovo linguaggio: il jazz modale. L'idea di base era liberare i musicisti dalla schiavitù degli accordi fissi, offrendo loro ampio spazio per l’improvvisazione dentro scale modali. Invece di seguire una progressione di accordi complicata, si costruisce attorno a pochi centri tonali, permettendo un’espressione più melodica e riflessiva.
Questa filosofia si riflette in ogni brano dell’album, che appare incredibilmente spontaneo — e in effetti lo è: le registrazioni furono fatte con poco o nessun rehearsal, affidandosi all’intuito e al genio collettivo dei musicisti coinvolti.
Il gruppo che suona in Kind of Blue è una vera e propria "all-star band":
Miles Davis – tromba
John Coltrane – sax tenore
Cannonball Adderley – sax contralto
Bill Evans – pianoforte (eccetto in “Freddie Freeloader”, dove suona Wynton Kelly)
Paul Chambers – contrabbasso
Jimmy Cobb – batteria
Ognuno porta un suono unico e complementare. Coltrane, con il suo fraseggio esplorativo; Adderley, più bluesy e caldo; Bill Evans, etereo e delicato, fondamentale per il tono sognante del disco.
I brani
1. So What – Un classico istantaneo. La sua struttura basata su due sole scale doriche è un manifesto del jazz modale.
2. Freddie Freeloader – Più bluesy e accessibile, con un groove swingato e l’intervento brillante di Wynton Kelly.
3. Blue in Green – Intimo, malinconico, quasi sospeso nel tempo. Evans ne è co-autore, e si sente.
4. All Blues – Un valzer blues in 6/8, ipnotico, con una dinamica straordinaria.
5. Flamenco Sketches – Forse il pezzo più audace, costruito su una sequenza di cinque modalità diverse, dove ogni musicista improvvisa liberamente.
Kind of Blue non è solo uno degli album jazz più venduti di sempre, ma ha avuto un’influenza trasversale, ispirando musicisti di ogni genere: da Herbie Hancock ai Radiohead, dalla classica al crossover all' hip hop ed è inoltre l’album che molti usano per avvicinarsi al jazz, proprio per la sua accessibilità e profondità allo stesso tempo.
Insomma, per dirla tutta, Kind of Blue non è solo musica: è un'esperienza. È un invito all’ascolto contemplativo, alla libertà creativa, al silenzio tra le note. È un disco che, nonostante i decenni trascorsi, suona ancora fresco, moderno, misterioso. Un punto fermo per chiunque ami la musica.