Una nuova proposta di ascolto, un disco che è coinvolgente, un concerto unico nel suo genere come lo sono sempre stati quelli di Lou Reed.
"Take No Prisoners" è un album dal vivo pubblicato da Lou Reed nel novembre 1978. Registrato al The Bottom Line di New York, è un doppio LP che cattura l’essenza più cruda, provocatoria e teatrale del Lou Reed di fine anni Settanta. Non si tratta di un semplice live album: è uno spettacolo ibrido tra concerto rock, stand-up come, monologo teatrale e satira tagliente.
Le canzoni proposte sono per lo più estratte dal repertorio classico di Reed, dai Velvet Underground alla sua carriera solista, tra cui: Sweet Jane, Walk on the Wild Side, Satellite of Love, Berlin, Coney Island Baby.
Ma ciò che rende "Take No Prisoners" un oggetto unico è il fatto che Lou Reed interrompe, commenta e ironizza costantemente sulle sue stesse canzoni, attacca i critici musicali, sbeffeggia i colleghi tra cui Bob Dylan e Barbra Streisand, e parla del suo ego, della fama, e dell’industria musicale con una sincerità brutale e un sarcasmo corrosivo.
Lou è al suo massimo livello di cinismo. Il disco è permeato da un senso di sfida e disprezzo per l’establishment culturale e musicale. Alcuni momenti sembrano virare più verso il cabaret che in un concerto vero e proprio. Reed parla quasi più di quanto canti, e le battute sono spesso taglienti e spiazzanti.
In "Take No Prisonera" le versioni dei brani sono più sporche, jazzate e libere rispetto agli originali, quasi una sorta di jam session grazie anche ad una band in cui c'i anche Michael Fonfara alle tastiere che lo segue con grande enfasi.
Al momento della pubblicazione, Take No Prisoners divise profondamente la critica: da una parte apprezzato da chi cercava autenticità: per alcuni infatti è un manifesto anti-star, un documento di straordinaria sincerità e anarchia espressiva. Da alcuni invece detestato perché semplicemente egocentrico e caotico, un album in cui Lou si prende troppo spazio per parlare invece di suonare.
Comunque la pensiate per noi "Take No Prisoners" è un disco estremo, un disco non per tutti come diversi altri dello stesso Lou Reed (Metal Machine Music è un altro esempio). Ma per chi ama Lou Reed nella sua veste più schietta, iconoclasta e provocatoria, Take No Prisonera è un capolavoro dissacrante, un atto di guerra alla finzione del rock star system. È Lou che ride in faccia alla celebrità, all’ipocrisia e a se stesso.
Un album difficile, ma coraggioso. E assolutamente Lou Reed.