Il 26
settembre 1969 fu pubblicato “Abbey Road” il dodicesimo long
playng dei Beatles ma anche l’ultimo album ad essere stato inciso in studio dai
Beatles (registrazioni effettuate tra l’aprile e l’agosto del 1969.
Uno degli
aspetti che hanno consegnato alla storia della musica questa produzione è di
certo la copertina che riporta una fotografia a colori senza titolo nè testo e
senza che compaia il nome del gruppo. La foto, che ritrae i fab four mentre
percorrono le strisce pedonali situate proprio davanti agli Abbey Road Studios,
fu scattata da Iain Macmillan l’8 agosto 1969 fu scelta da McCartney e successivamente utilizzata per
la copertina di uno degli album più famosi di tutti i tempi. Ma il mistero di
quella copertina, divenuta famosa, sta tutta nella leggenda della presunta morte dello stesso McCartney, una leggenda che ormai tutti conoscono. Le letture sul caso e le ricerche su internet che
abbiamo fatto avvalorano poi la seguente ipotesi:

Nonostante il titolo dell’album “Abbey Road”, quale tributo dei
Beatles agli Abbey Road Studios di Londra presso i quali nel
corso della loro carriera hanno registrato la quasi totalità delle loro
produzioni, le registrazioni avvennero fra l’aprile e l’agosto del 1969
oltre che nello Studio n° 2 degli Abbey Road Studios anche
presso gli Olympic Studios e i Trident Studios di
Londra. La National Association Of Recording Merchandisers affermò
che Abbey Road fu il disco più venduto del 1969, e nel 2001 gli vennero inoltre
riconosciuti dodici dischi di platino. Ma non basta perché, infatti, quell’attraversamento,
è stato classificato come luogo protetto dall’ English Heritage, l’ente che si
occupa di preservare i patrimoni culturali del Regno Unito. Per la prima volta
nel dicembre del 2010 un semplice tratto di strada entra a far parte della prestigiosa
categoria, che comprende tutti gli edifici, i siti ed i luoghi di interesse
storico ed architettonico britannici. Il bello è che poi, uno come noi che si occupa di musica da diverso
tempo, non poteva non recarsi in pellegrinaggio proprio lì agli Abbey Road Studios, così come siam stati sulla tomba del grande ed indimenticabile poeta maledetto
del rock Jim Morrison, sepolto al Père-Lachaise di Parigi dove riposano anche
Balzac, Chopin, Modigliani, Moliere e tanti altri...ma questa è tutta un’altra
storia.