martedì 1 ottobre 2019

I 50 di Abbey Road


Il 26 settembre 1969 fu pubblicato “Abbey Road” il dodicesimo long playng dei Beatles ma anche l’ultimo album ad essere stato inciso in studio dai Beatles (registrazioni effettuate tra l’aprile e l’agosto del 1969.

Uno degli aspetti che hanno consegnato alla storia della musica questa produzione è di certo la copertina che riporta una fotografia a colori senza titolo nè testo e senza che compaia il nome del gruppo. La foto, che ritrae i fab four mentre percorrono le strisce pedonali situate proprio davanti agli Abbey Road Studios, fu scattata da Iain Macmillan l’8 agosto 1969 fu scelta da McCartney e successivamente utilizzata per la copertina di uno degli album più famosi di tutti i tempi. Ma il mistero di quella copertina, divenuta famosa, sta tutta nella leggenda della presunta morte dello stesso McCartney, una leggenda che ormai tutti conoscono. Le letture sul caso e le ricerche su internet che abbiamo fatto avvalorano poi la seguente ipotesi:

“I quattro musicisti ritratti sulle strisce pedonali sembrano rappresentare una processione funebre: in testa al gruppo c’è John Lennon che dovrebbe rappresentare il gran sacerdote vestito di bianco, ministro del culto, a seguire Ringo Starr completamente vestito di nero (da impresario delle onoranze funebri), dietro a Ringo il “cadavere” Paul McCartney scalzo (in Inghilterra i morti vengo sepolti scalzi) ed in ultimo George Harrison vestito tutto in jeans, come un becchino. Osservando bene la fotografia di copertina si può notare come Paul tenga una sigaretta con la mano destra, quando in realtà tutti sanno che il vero McCartney è mancino, e come Paul sia l’unico a non essere al passo con gli altri (l’unico ad avere la gamba destra in avanti) , il che evidentemente metteva in risalto il fatto che si trattasse di un sostituto, di un membro non originario del quartetto.” 
Nonostante il titolo dell’album “Abbey Road”, quale tributo dei Beatles agli Abbey Road Studios di Londra presso i quali nel corso della loro carriera hanno registrato la quasi totalità delle loro produzioni, le registrazioni avvennero fra l’aprile e l’agosto del 1969 oltre che nello Studio n° 2 degli Abbey Road Studios anche presso gli Olympic Studios e i Trident Studios di Londra. La  National Association Of Recording Merchandisers  affermò che Abbey Road fu il disco più venduto del 1969, e nel 2001 gli vennero inoltre riconosciuti dodici dischi di platino. Ma non basta perché, infatti, quell’attraversamento, è stato classificato come luogo protetto dall’ English Heritage, l’ente che si occupa di preservare i patrimoni culturali del Regno Unito. Per la prima volta nel dicembre del 2010 un semplice tratto di strada entra a far parte della prestigiosa categoria, che comprende tutti gli edifici, i siti ed i luoghi di interesse storico ed architettonico britannici. Il bello è che poi, uno come noi che si occupa di musica da diverso tempo, non poteva non recarsi in pellegrinaggio proprio lì agli Abbey Road Studios, così come siam stati sulla tomba del grande ed indimenticabile poeta maledetto del rock Jim Morrison, sepolto al Père-Lachaise di Parigi dove riposano anche Balzac, Chopin, Modigliani, Moliere e tanti altri...ma questa è tutta un’altra storia.