mercoledì 19 giugno 2019

I 50 anni dei King Crimson dedicati alla stampa a Londra

Ne abbiamo già accennato in un post su questo stesso blog (Link) qui ora ne riportiamo l'intera giornata vissuta con il Re Cremisi - Robert Fripp

A Londra, il 6 aprile scorso il celebre chitarrista dei King Crimson si è sottoposto ad un tour de force di quattro ore con giornalisti di tutto il mondo. Qui un breve sunto del suo racconto in cui Fripp ha citato anche  Bowie ed Hendrix spiegando perché oggi sente che la sua leggenda avant-rock non è mai stata così entusiasmante.




Il distretto di Bloomsbury, nel West End di Londra, è in genere animato da diverse attività quotidiane.Tuttavia, il sabato mattina, la zona è in gran parte tranquilla e potremmo anche dire a completa misura d’uomo. Ma il 6 aprile scorso c’è stata un'eccezione grazie ad un’evento che ha avuto luogo alla October Gallery, prestigioso centro dedicato all'arte innovativa e all'avanguardia.  Quella mattina infatti, Robert Fripp, indiscussa mente dei King Crimson, ha ospitato un attesissimo briefing mediatico per celebrare il 50 ° anniversario della band. Ed infatti, alle 10:30 ora di Londra, Robert Fripp si presenta in sala e dopo aver calibrato il suo laptop inizia la lunga giornata dichiarando ai giornalisti presenti: "Non so quali siano i vostri obiettivi personali per oggi, ma vi dirò il mio”. E continua: "Il mio principale interesse è presentare i King Crimson ad un pubblico che non ha mai assistito ad un live della band. Ma ciò mi sembra improbabile visti i presenti a questa conferenza stampa.”

La stanza, un intimo ed accogliente spazio al piano superiore nella October Gallery di Holborn a Londra era piena di circa 40 giornalisti, giunti da tutta Europa e dal Nord America, un pubblico raro e fortunato perchè per Fripp, quell’occasione è stata una delle poche volte in cui ha interloquito direttamente con la stampa dall’ultima volta nel 2014, quando è ritornato sulle scene ed ha iniziato a esibirsi con una nuovissima line-up dei King Crimson che comprendeva una formazione a sette. (E qui dobbiamo aggiungere di essere stati davvero fortunati.) Ma questa è anche l'occasione per un confronto serrato per i festeggiamenti dei cinquant’anni di attività che i King Crimson compiono quest’anno, e queste celebrazioni copriranno un anno ricco di uscite speciali ed eventi tra cui si segnalano - per chi ci legge - un tour di ben cinquanta date in ben tre continenti, tre spettacoli negli USA, a Los Angeles in California, a Chicago, e a New York. La band sarà inoltre impegnata nella distribuzione di un nuovo documentario, Cosmic F*Kc, che comprende una nuova colonna sonora, filmati d’archivio ed interviste con ex membri della band. Il regista Toby Amies, chiamato da Fripp, ha avuto per la realizzazione di questo viaggio visivo accesso unico ai rari materiali della band, oltre che un proprio spazio nella scaletta della October Gallery per presentarne in anteprima un breve sunto.
E così, quando Robert Fripp giunge in sala in perfetto abito scozzese blu, occhiali eleganti e cappello, (quello che poi già tanti di noi conoscono), toglie il cappello dalla testa che rivelano i suoi capelli grigi e corti ed un po', forse, l’avanzare dell’età anche se poi il genio è sempre lì a rendere giustizia su tutto. E così dopo alcune brevi osservazioni introduttive, inserisce nel suo cappello tante strisce di carta quanti sono i giornalisti presenti in sala, ognuna delle quali riporta il nominativo di ogni testata presente a questa unica e quanto mai rara performance-stampa. Poi Fripp parte e per quattro incredibili ore, suddivise fra mattina e sera, con una pausa pranzo ed altre pause, ma sempre di lavoro, programmate per collegare all’evento alcune presentazioni sui King Crimson e su sè stesso, Fripp, uno dei musicisti più importanti del rock mondiale anche per le sue collaborazioni con David Bowie, Brian Eno, Peter Gabriel e Talking Heads, sembra davvero trovarsi a suo agio, pur su un podio piccolo, tra laptop, proiezioni ed altro che mostrano la figura del bandman come se fosse un professore universitario che insegna Crimsologia. 
Quando si entra in sala conferenza non c’è modo di capire cosa possa accadere, ma durante il giorno tutto diventa più chiaro e ci si accorge di come le distanze tra i miti e la gente comune possa ridursi, soprattutto quando Fripp decide di porsi in maniera spontanea ed aperta, cosa alquanto rara per lui, ed in particolare con la stampa.
Generalmente, Fripp preferisce che sia la musica a parlare. Il chitarrista, il compositore e il leader della band non amano molto i media, e non è neppure entusiasta del fatto che le sue disquisizioni in materia possano essere mal  interpretate dalla stampa, per non parlare poi del dover rispondere sempre allo stesso genere di domande.  Ma in questa particolare mattina, Fripp si è dimostrato disponibile a condividere le proprie idee con i rappresentanti della stampa mondiale e sempre con la speranza che "domande scottanti" potessero essere fatte nell'interesse reciproco di tutti, in particolare di quel  grande pubblico che ha amato ed ama i King Crimson. Ed è così che per ben quattro ore, Fripp  parla e discute con il gruppo di giornalisti inviati da tutto il mondo, tra cui anche alcuni discografici. A questo folto gruppo si sono aggiunte anche le domande di Jakszyk e del biografo ufficiale Sid Smith presenti in sala per l’evento.
Niente sembra fuori luogo. Fripp è generalmente paziente, geniale e pronto a tutto, anche se un giornalista vuol sapere cosa avesse in mente quando reclutò tre batteristi per l'attuale incarnazione dei King Crimson. "Ma io sono un chitarrista", risponde Fripp, quando capì che il giornalista in questione rappresentava la rivista Drumhead. Poi attraverso una delle poche donne giornaliste presenti in sessione, si sentì chiedere se i King Crimson avessero mai accarezzato l’idea di includere una donna nella formazione (Fripp disse che era assolutamente aperto all’idea - una dichiarazione sostenuta dalla sua discografia non-Crimson, che presenta collaborazioni con Sara Lee, bassista nella sua "strumentale dance band" League of Gentlemen del 1980, oltre a Blondie and the Roches - ma che non considera mai il genere di appartenenza quando recluta, perché lui tende a lavorare solo su ciò che è necessario per la complessiva visione della band.  E quando gli è stato chiesto se i King Crimson potrebbero fare un nuovo album in studio, nessuna risposta definitiva è arrivata da parte sua, anche se Fripp dice che c'è già un sacco di materiale a cui attingere). A 73 anni, Fripp rimane una formidabile presenza sul palco anche qui, alla October Gallery, dove è stata allestita una piccola pedana sulla quale si sono alternati i vari protagonisti di questo entusiasmante momento. Solo che qui, Fripp, invece che sedersi, come spesso avviene durante i concerti  per concentrarsi intensamente sulle prestazioni, durante questo evento, ha scelto di restare sempre in piedi dimostrando un’elegante rispetto nei confronti di chi era lì ad ascoltarlo. Fripp si è dimostrato da subito prolisso, gentile e paziente con i partecipanti infondendo spesso umorismo e allegria nelle sue risposte. A volte, si è dimostrato anche molto emotivo tanto da riuscire a trattenere, ad un certo punto, le lacrime mentre ricordava la scomparsa di John Wetton, il cantante e bassista che ha militato nei King Crimson durante il periodo 1972-1974. Grazie al suo perfetto scandire le frasi, Fripp potrebbe giocare il ruolo di un eccellente narratore di documentari. Ma il fatto è invece che sa dimostrarsi anche un drammaturgo nato, capace di trasmettere soggezione con smorfie temporali (come quando si è parlato del 1973-74 quando i King Crimson avevano il bassista-cantante John Wetton, il violinista David Cross e il batterista Bill Bruford), o puro divertimento con un sorriso smagliante quando si esprime sul prog rock che considera feccia. Forse la cosa più sorprendente, tuttavia, è stata la sua emozione perché è certo che nessuno si aspettava di vedere questo leggendario musicista che lottava per trattenere le lacrime mentre raccontava che nel 1981, i King Crimson che erano a lavoro, era qualcosa di molto vicino all’inesprimibile bellezza che si muove attraverso la musica". In altre parole, durante questa giornata sono state analizzate le influenze e le figure più insolite, mercuriali e intransigenti del rock. Alcune delle rivelazioni del giorno sono state  ad esempio, che i King Crimson avrebbero avuto un nuovo membro nel tour di quest'anno, Theo Travis , temporaneamente sostituito dal collaboratore di lunga data di Bill
Rieflin, alle tastiere; che ci sarebbero stati "pezzi aggiunti al repertorio che non sono proposti da molto tempo"; e, come rivelato dal manager della band David Singleton durante la sua presentazione pomeridiana, che il catalogo completo degli album da studio sarebbe arrivato su Spotify insieme ad altri servizi di streaming, in tempo per l'inizio del tour di giugno. Altri passaggi invece,  sono stati analizzati più in profondità. Eccone alcuni. Una caratteristica chiave dell'attuale formazione dei King Crimson è che il materiale di tutte le diverse epoche della band è stato raccolto quasi per gioco. Ciò non è sempre stato vero però: la line King Crimson's Eighties, ad esempio, non ha toccato iconici lavori come  In the Court of the Crimson o "21st Century Schizoid Man." "Nel 1981, era impossibile suonare molto del materiale della band precedente, perché non eravamo direttamente calati nel prog-rock", ha detto Fripp quando gli è stato chiesto riguardo a quel periodo. "In altre parole, il pubblico del periodo avrebbe percepito la musica come datata, obsoleta. Ora, a distanza di 50 anni, ci siamo spostati fuori da ogni etichettatura." Per Fripp, però, non è solo una questione di tempismo - è anche una questione personale. "Musicalmente, questo è il primo momento per i King Crimson in cui è stato preso in considerazione l'intero repertorio", ha detto. "È il primo momento in cui ci siamo accorti che avevamo la capacità di farlo davvero." Nelle note di copertina del live King Crimson dello scorso anno, Meltdown, tratto da cinque spettacoli del 2017 in Messico, Fripp definisce il gruppo attuale " la band migliore in cui mi sia trovato sia musicalmente, personalmente e professionalmente. "È un'affermazione coraggiosa, ma vista la portata sorprendente di questa versione - che include le canzoni di 11 dei 13 album di King Crimson, compresi i relativamente oscuri sforzi degli anni Settanta come Lizard e Islands, con l'immensa potenza e varietà di una band ad otto elementi, forse non è poi del tutto inverosimile. Fripp ha poi approfondito ulteriormente ciò che rende
questa line-up di formazione crimsoniana diversa da qualsiasi altra. "La conoscenza musicale e l’esperienza di ogni componente mi ha sorpreso profondamente", ha detto. Fripp continuando a descrivere come questi nuovi inserimenti abbiano alle spalle importanti esperienze come ad esempio il sassofonista Mel Collins che  lavorato con i Rolling Stones realizzando l'assolo in "Miss You") con Yoko Ono, Phil Spector e Buddy Rich, tutti gruppi in cui il bassista Tony Levin ha lavorato, e come storie su questi e altri artisti leggendari girano spesso intorno al mondo dei tour. Fripp ha poi citato il brillante percussionista del gruppo 72 -'73 Jamie Muir , che all'epoca ha detto all'allora compagno di band Bill Bruford: "Siamo qui per servire la musica". "Bene, questo è un obiettivo molto elevato", ha detto Fripp,  "ma questa è la prima band in cui ciò poi è realmente accaduto perché in questa band non ci sono prime donne." Ad un certo punto nella sessione, Fripp ha riflettuto sugli ultimi 50 anni di rock e sul ruolo dei King Crimson. "All'interno della musica ci sono generazioni di musica, musicisti e pubblico - ha detto - e ha continuato ad individuare anche i relativi cambiamenti. "Ad esempio, quando è nato il rock & roll: '56, '57? Cosa ha preceduto Elvis? Direi Muddy Waters e l'elettricità. Poi cosa è seguito ad Elvis se non la successiva grande generazione? Beatles, '62, '63? Cosa ne è seguito? Probabilmente ... "Qui si è fermato ed ha sospirato. "Odio usare questa parola - ne userò un'altra. "Rock sotterraneo!" ha detto con un sorriso soddisfatto. Fripp ha sempre sottolineato che i King Crimson sono per lo più un "modo di fare le cose" di una band convenzionale, e una parte di questo comporta rotture semi-frequenti e ripartenze da zero, spesso con elementi molto diversi. Quel giorno a Londra, Fripp ha riflettuto su questa idea durante il suo intervento  sul metodo Crimson, che è stato avviato da una domanda retorica: "Ecco il titolo: 'Quali sono le caratteristiche ricorrenti nei King Crimson?'", ha detto, leggendo il suo portatile. "Titolo sottotitolo: 'Cambia. Nota: I King Crimson si rompono regolarmente. " L'avete notato? "Ha chiesto sarcasticamente. "Questo ha a che fare con la natura del processo creativo", ha continuato. "Ci sono punti che puoi anticipare quando è probabile che il processo vada fuori rotta o si sbagli. E quando arrivi a quel punto, per mantenere la traiettoria originale o prevista di quel processo, hai bisogno di un reindirizzamento. " 

Robert Fripp avvia la lezione
Fripp ha continuato a citare un'intervista del 2010 rilasciata da Adrian Belew, che ha suonato nei King Crimson dal 1981 al 2009, ma non è nella formazione attuale. "Adrian Belew ha detto in quell’intervista che 'Quando Robert vuole cambiare la musica, i musicisti cambiano la musica che stanno suonando o Robert cambia i musicisti'. Poi ha aggiunto Fripp. "L’affermazione è abbastanza vicina alla verità per essere indicativa." Secondo Fripp, gli album in studio sono stati a lungo "lettere d'amore", mentre uno spettacolo dal vivo è un "appuntamento diverso". "La performance, per me, - ha detto - è dove risiede il vero succo.  "I King Crimson sono sempre stati un evento live. E per quanto buoni siano stati alcuni album, nessuno di loro è mai paragonato alla potenza della band nelle esibizioni dal vivo ". Scavando nel suo passato, Fripp ha parlato di come lui e sua sorella Patricia avrebbero condiviso un compleanno quando stavano crescendo. Sua sorella è nata ad aprile e lui a maggio, e come dice Fripp, ogni anno "abbiamo ricevuto regali due volte." In uno di quei compleanni, i fratelli regalarono a Fripp due 45 giri: "Do not Be Cruel" di Elvis Presley e il singolo del rock britannico Tommy Steele del 1956 "Rock With the Caveman". Fripp non era ancora un chitarrista, ma il primo di questi singoli lo ha aiutato a guidarlo in quella direzione. "Il chitarrista di Elvis era Scotty Moore ," disse Fripp, facendo un respiro profondo per enfatizzare. "E l'energia è balzata dai solchi di questo disco perché dentro ci trovi convinzione e potere." Uno spettacolo di Duke Ellington che Fripp vide nel febbraio 1965 a Bournemouth, in Inghilterra, fu un altro punto di svolta per la sua vita di musicista. "Pensando a ciò di recente riflettevo – dice Fripp -, su due delle cose apparentemente ovvie su Duke Ellington: uno  che Duke fosse un uomo molto, molto vecchio; due, che è nero.  Duke era libero da qualsiasi etnia o classe ed era sorprendente. Quindi, anche se non sto mettendo i King Crimson alla pari con Duke Ellington e la sua orchestra, spero che i giovani possano vedere i King Crimson ed ascoltare la loro musica, che ha la stessa carica che quella che di Ellington ha avuto per me.” Fripp ha richiamato molte volte la storia di Hendrix. La storia racconta che Jimi era presente quando i King Crimson suonarono al Revolution Club, nel quartiere di Mayfair a Londra, nel 1969. Dopo il primo set, Hendrix che indossava un abito bianco, entrò nel camerino, arrivando fino a Fripp e mi disse: "Stringi la mia mano sinistra, amico; è quella più vicino al mio cuore.” Ha anche raccontato un altro dei suoi aneddoti preferiti della stessa notte. Quello spettacolo al Revolution Club lo vide per la prima volta sedersi su uno sgabello mentre suonava, cosa che poi ha sempre fatto fin da allora. Sentendo parlare di questa cosa, Greg Lake, il bassista-cantante dei King Crimson, disse: "Non puoi sederti; assomiglieresti ad un fungo ", riferendosi alla pettinatura di Fripp in quei giorni. "Quello che non ho fatto notare è che il fungo in molte culture è considerato un simbolo di virilità", ha detto Fripp provocando tra i presenti un'altra risata.  
Tra le due sessioni di questa giornata in cui Fripp è stato maestro concertatore, il regista Toby Amies ha proiettato alcune brevi clip di Cosmic F * Kc, il suo imminente documentario sui King Crimson. La DGM, l'etichetta in-house della band, supervisionata da Fripp e Singleton, sta sostenendo il film, ma Amies ha sottolineato subito che non stanno cercando nessun tipo di musica rock. Il film non lesinerà né le performance né i filmati delle interviste - tra le clip che Amies ha mostrato ci sono state un estratto da un concerto privato della band attuale, eseguite in esclusiva per il film, e dei commenti rivelatori degli ex membri Crimson di lunga data quali Adrian Belew e Bill Bruford. Ma altri momenti riguardavano semplicemente l’humor della band, compresa una sequenza poetica di un temporale notturno con flash su strade deserte della città, realizzati durante un recente tour europeo. Probabilmente la clip più affascinante e inaspettata in anteprima è stata un'intervista con una suora domenicana con sede a Oslo, suor Dana Benedicta, che sembra essere un'enorme fan dei King Crimson. In piedi nella sua cappella, parla dell'impatto che la musica della band ha avuto su di lei. "Quando ho sentito Red, ad esempio 'Starless' ... ho avuto l'opportunità di vedere ciò che c’è dentro di me, i diversi strati di me stessa", dice. "È conosciuta come la suora prog-rock", ha detto Amies di Benedicta dopo la proiezione. Ha anche raccontato un aneddoto su come il cantante-chitarrista Jakko Jakszyk l'abbia avvistata tra la folla in uno dei loro spettacoli e notato qualcosa di bianco che lampeggia sul suo petto. Dapprima pensò che fosse una croce, ma poi si rese conto di cosa fosse veramente: un pass per il backstage.  
Fripp ha ammesso all'inizio della presentazione che molti presenti probabilmente sapevano di più dei King Crimson di quanto ne sapesse lui. C'erano chiaramente alcune testate importanti nel pubblico, ma sopra di loro c'era Sid Smith, un giornalista esperto che ha scritto la biografia definitiva della band - 2001 In the Court of King Crimson, che ora ha ampliato quel lavoro per una ristampa ampliata e aggiornata che verrà pubblicata quest'anno. 
Durante la spiegazione del concetto di picking-names-out-of-a-hat, Fripp ha menzionato come spesso abbia usato lo stesso metodo quando ha scelto gli studenti performer alle sessioni di Guitar Craft , una serie di corsi da lui lanciati a partire 1985. Ricorda come, un anno, il cappello che usavano era un serio oggetto da collezione: l'attuale copricapo indossato dal collaboratore di Fripp David Bowie nel Serious Moonlight Tour del cantante in Germania nel 1983. Uno dei membri dello staff di Guitar Craft aveva lavorato sui dettagli della sicurezza per quel tour di Bowie, e gli fu dato il cappello come souvenir. Poi lo ha generosamente donato a Fripp, ma il suo nuovo proprietario non l'ha tenuto per molto. "L'ho indossato in Inghilterra, - dice Fripp - e in un bagno all'aeroporto di Heathrow, l'ho messo lì e non l'ho portato con me – l’ho praticamente dimenticato", ha detto Fripp. "Quindi qualcuno, da qualche parte del mondo, possiede un oggetto altamente pubblicizzabile su eBay."  
Una delle domande-risposte più brevi è diventata per questa occasione anche uno dei momenti più significativi. Infatti, alla domanda di un giornalista se i "King Crimson possono essere King Crimson senza Robert Fripp?” Fripp ha risposto con una piccola esitazione, "No". "Quindi – chiede ancora il giornalista - quando smetterai di esibirti, sarà la fine dei King Crimson come band?" "Sì" ha quasi glacialmente detto Fripp chiarendo poi che il futuro live della band è a tempo indeterminato, ma ora tutti sappiamo che quando Fripp si fermerà, smetteranno di esistere anche i KC.  
Jakko Jakszyk
Nel 1974, Fripp interruppe bruscamente l’esperienza con i King Crimson e lasciò l'industria musicale per dedicarsi allo studio degli insegnamenti spirituali di JG Bennett e GI Gurdjieff. "Sono stato sopraffatto dal puro terrore e dalla stupidità della vita professionale in cui sono stato coinvolto", ha ricordato, "mi sentivo responsabile verso gli altri membri della band, i roadie e la musica." Quindi, nel tentativo di vedere se poteva abbandonare il gruppo senza influire sul futuro della band, ha parlato con il sassofonista Ian McDonald - un ex -membro e collega co-fondatore - sulla possibilità di un ricongiungimento del fiatista. "Pensavo che questo avrebbe riportato al sound dell’inizio crimsoniano e che ciò avrebbe influito sull’autorevolezza della musica cremisi", ha concluso Fripp. Da lì - ha proseguito - ho pensato che sarebbe stato relativamente semplice per la band avere un altro chitarrista", specificando che uno dei musicisti che aveva in mente era proprio Steve Hackett, l'allora chitarrista dei Genesis. “Ma quel sogno non si è potuto realizzare mai.”
E ciò non era la prima volta che accadeva; infatti, quando McDonald e il batterista originale Michael Giles uscirono dal gruppo verso la fine del '69, Fripp si offrì di andarsene. Ma tutti rifiutarono - affermando, come racconta nel suo libro Sid Smith, che i Crimson erano più degli altri Robert Fripp che divenne di fatto il leader della band. E come ha affermato Fripp sabato 6 aprile, "ho cercato di regalare in tutti i modi King Crimson a qualcun altro per almeno 45 anni".  
“I King Crimson hanno avuto diversi gruppi satellite nel corso degli anni, propaggini senza fronzoli in cui i membri attuali o precedenti suonano spesso materiale della band con nomi diversi”. Fripp ha spesso sostenuto tali sforzi, ad esempio la 21st Century Schizoid Man  - tra cui McDonald, Giles e il futuro membro dei Crimson Jakszyk. Ma uno dei momenti più sorprendenti di sabato è arrivato quando Fripp ha descritto la sua insoddisfazione per il tour Crimson ProjeKCt che ha visto Stick Men (una band che include alcuni dei membri attuali Tony Levin e Pat Mastelotto) e Adrian Belew Power Trio. Fripp andò a vedere il gruppo allo Shepherd's Bush Empire di Londra nel marzo 2014, sentendosi "molto eccitato", e come disse lui, "pronto a saltare su e giù e gridare ad alta voce, chiedendo 'Schizoid Man." Ma il suo umore presto lo portò su un’altra strada. "Quello che ho visto con gli Stick Men, e Adrian Belew Power Trio, era che di tutti i brani dei King Crimson che riproponevano, erano solo degli appunti e nulla più e la musica crimsoniana era solo un’utopia", ha dichiarato Fripp. "In altre parole la musica dei King Crimson non solo aveva lasciato l'edificio ma addirittura non era mai entrato. Ed io ero arrabbiato. E sono uscito dallo Shepherd's Bush giurando che non avrei mai e poi mai più suonato lì una sola nota dei King Crimson. E’ stato terribile. Due grandi trio ma niente a che fare con i King Crimson.”  
Fripp, spera che quest'anno diventi l'occasione per dissipare "l'opinione" che ci si è fatta sulla band. Ad un certo punto del suo racconto, Fripp ha presentato una sorta di grafico sui vari modi in in cui la band è stata ritratta in modo poco lusinghiero dalla stampa. Facendo riferimento ad una recensione di Lester Bangs del 1971 , Bangs ha scritto che il pezzo strumentale da camera "Song of the Gulls" "suonava come musica per la pubblicità di un deodorante vaginale." - Naturalmente, i presenti sono esplosi in una grande risata. - "Non mi sono mai offeso per questo", ha detto Fripp. "Tutto questo continua a divertirmi, e spero che diverta anche gli altri".
Fripp ha poi descritto come ha incontrato Bangs nelle sessioni per l' album di Fear of Music degli Eno -, in cui Fripp ha fatto un cameo. Bangs chiese di parlare a Fripp fuori dalla sala di registrazione e gli disse che gli piaceva molto il suo lavoro, ma non quello con i King Crimson." Descrivendo Bangs come "un uomo d'onore" Fripp ha detto che in seguito ha avuto la possibilità di restituire il complimento. "Ho visto Lester in realtà, cantare nella sua band non molto tempo dopo", ha aggiunto Fripp. "Ed è stato davvero terrificante. Ho chiacchierato con Lester in seguito, e penso che abbia capito." 
Alla domanda su come fosse in grado di conciliare le idee apparentemente opposte di precisione e spontaneità, due delle qualità centrali della band, Fripp ha sottolineato che per quanto riguarda i King Crimson, la precisione è un "termine relativo". Per dimostrarlo, ha menzionato come una volta Jakszyk che si unì alla band, spesso pensava di commettere errori, mentre in realtà "Robert era perso". "Personalmente, non mi importa quando i bravi musicisti commettono errori - in realtà, lo adoro", ha continuato. "Perché quello che vedi è la qualità del musicista che risponde all'errore nel momento in cui si trova di fronte ad un pubblico, ad esempio di 2000 persone, molte delle quali conoscono il repertorio meglio di noi." A titolo di esempio, ha citato uno spettacolo del New Jersey del 2017 , in cui il bassista Tony Levin è arrivato in due battute all'inizio di un punto, un problema serio perché nel pezzo che stavano suonando, l'epico rifacimento del 2000, "The ConstruKction of Light", ogni il membro della band stava contando in un tempo diverso. Ascoltando di nuovo una registrazione dello spettacolo, Fripp si è reso conto che la performance aveva il suo strano fascino. "C'era una specie di reingegnerizzazione di tanto in tanto da parte degli altri membri della band, e questa è stata una tale reinterpretazione di" The ConstruKction of Light ", che abbiamo deciso poi di pubblicarlo come download gratuito." 
Is Fifty - La presentazione del regista Toby Amies
La memorabile giornata alla quale abbiam preso parte assieme ad alcuni amici giornalisti finisce qui; quando usciamo dalla October Gallery siamo letteralmente e consapevolmente stravolti. Fuori dalla galleria incontriamo poi un collega della stampa tedesca che sembra essere davvero un marziano, con cui facciamo quattro chiacchere poi, anche lui come noi, prende la sua strada per andare in albergo....noi, invece ci dirigiamo come zombie verso qualche locale in ci intrattenersi mangiando qualcosa....intanto, mentre cammino penso che tutto quello che ho vissuto oggi sia stata un’esperienza unica nel suo genere, Chi avrebbe mai pensato di trovarsi lì, seduto in prima fila di fronte alla personificazione del Re Cremisi? Probabilmente la passione e l’incondizionato amore per il rock...quello d’alta classe .....