Il punk è morto quando i Clash hanno firmato per la CBS. I Sex Pistols? Troppo famosi e poi facevano corsa da soli. I Clash avevano l’aura dei predestinati, i vestiti da rivoluzionari, i riferimenti colti, le credenziali politiche e artistiche e potevano vantare una street credibility come pochi altri.
La rivolta (bianca) era servita e, seppur pubblicato da una major, il debutto omonimo si era rivelato uno dei capolavori del punk britannico, perfettamente a fuoco e figlio del suo tempo, di quel 1977 burrascoso che i quattro londinesi rappresentavano appieno. Quel che è certo è che il 1979 era già l’anno del post, i Public Image Limited del fu Johnny Rotten avevano alle spalle due capolavori – First Issue e Metal Box -, nei negozi si potevano trovare meraviglie come Y del Pop Group, Entertainment dei Gang Of Four, le prime prove dei Cure. Insomma, il mondo stava cambiando vertiginosamente e Joe Strummer, Mick Jones, Topper Headon e Paul Simonon non intendevano restare indietro. La soluzione migliore fu quindi di ammazzare (metaforicamente) il genere che li aveva tenuti a battesimo e che avevano contribuito a inventare, per accedere a un livello superiore e indefinibile e comporre diciannove brani nascosti in una sala prove in periferia a Londra, sopra a un’autofficina, con l’aiuto del tastierista Mickey Gallagher. Erano esiliati dal mondo esterno e, al contempo, mai così aperti verso influenze che prima parevano inimmaginabili: non solo reggae, ma anche rock’n’roll, jazz, disco, pop, ska, un tripudio di suoni che culminerà definitivamente l’anno successivo con il triplo LP Sandinista. London Calling è senza dubbio l’apice creativo della band, l'album in cui, come musicisti, raggiungono una perfezione formale, con Topper che si dimostra grande percussionista, Simonon assoluto padrone del basso, Strummer e Jones efficaci come non mai. La ristampa celebrativa del quarantennale non aggiunge nulla musicalmente, ma abbina un eccellente libro con foto, testi autografi, recensioni e altro. Al centro della scena, quindi, ci sono solo i brani che compongono i quattro lati del vinile, elencati qui di seguito.
1. London Calling
2. Brand New Cadillac
3. Jimmy Jazz
4. Hateful
5. Rudie Can't File
6. Spanish Bombs
7. The Right Profile
8. Lost In The Supermarket
9. Calmo Down
10. Guns Of Brixton
11. Wrong’Em
12. Death Or Glory
13. Koka Kola
14. The Card Cheat
15. JLover’s Rock
16. Four Horsemen
17. I’m Not Down
18. Revolution Rock
19. Train In Vain