Il nuovo libro
di Mino Profumo diventa subito un lavoro fondamentale per capire una delle più
controverse opere rock che siano mai state scritte dopo Tommy degli Who.
Mino Profumo e Jon Kirkman non realizzano
solo un volume fotografico, ma raccontano e fanno rivivere (per chi l’ha
vissuta) un’epopea unica nella storia del rock riuscendo ad incuriosire anche
coloro che dei Genesis conoscono solo qualcosa di più commerciale come lo fu Follow You Follow Me. In formato doppio
vinile, quando venne pubblicato il 18 novembre del 1974 si parlò subito di
concept perché tutto incentrato su un racconto scritto dal frontman Peter
Gabriel, autore tra l’altro di tutti i testi, se si esclude la sola The
Light Lies Down on Broadway scritta insieme a Tony Banks e Mike Rutherford.
Album complesso nella sua struttura, difficile da assorbire se non attraverso
diversi ascolti, The Lamb Lies Down On
Broadway si pone come una delle produzioni progressive più importanti di
tutti i tempi. Ed è forse anche questo che ha spinto uno dei massimi esperti in
Italia sui Genesis, come Mino Profumo, a realizzare questo fantastico volume
che definire bellissimo è poco. Preceduto da album che avevano già tracciato
una strada ben definita nel prog rock mondiale quali Trespass del 1970, Nursery
Crime del 1971, Foxtrot (forse un po' meno fortunato dei precedenti) del 1972, lo
splendido Live del ’73 e
l’interessantissimo Selling England By
The Pound dello stesso anno, The
Lamb Lies Down on Broadway dei Genesis
è pura opera rock perché alla musica si unisce anche il teatro, quel teatro
rock di cui parla un’altro autore come Donato
Zoppo nel suo “La Filosofia dei
Genesis. Voci e maschere del Teatro
Rock” della Mimesis Edizioni, che sviscera il motivo per cui, in quel contesto, il rock sa essere anche
teatro e non solo. Lo capirono in quei tempi anche band nostrane come gli
Osanna, che realizzarono lo splendido Palepoli
ancora oggi una delle più importanti opere rock nostrane, portato in giro per
l’Italia con una teatralità che all’epoca stupì. Ma torniamo al Libro di Mino
Profumo e Jon Kirkman ed alla loro analisi, sì, perché, quando si parla di The
Lamb Lies Down on Broadway si pensa solo ed esclusivamente ad un’opera
monumentale sotto ogni punto di vista e, gli autori, lo fanno notare scrivendo
“ The Lamb Lies Down On Broadway è
un’opera monumentale, un lavoro testuale complesso, una scrittura musicalmente
intricata, eclettica oltre i confini conosciuti del progressive. Per questo
senso di grandiosità, per la visionarietà della trama e per il suo essere causa
ed effetto del canto del cigno di Peter Gabriel con i Genesis, è stato anche
uno dei dischi più discussi e amati-o-odiati della storia del rock. Un disco
che evoca ancora oggi umori diversi e dissonanti persino all’interno dello
stesso quintetto che lo ha partorito – non senza dolore nel lontano 1974. Non
un disco qualsiasi.-” Il libro di
Profumo si presenta con contributi di notevole importanza, come quelli di Carlo Massarini e Armando Gallo, dove vengono raccontati molti retroscena raccolti
dalle testimonianze di Hackett e gli interventi di Aubrey Powell di Hipgnosis
che ha voluto partecipare con la scrittura di diverse pagine di appunti che
Peter Gabriel gli spedì quando si trattò di realizzare la copertina dell’album,
e per il quale lo stesso designer inglese realizzò tantissimi scatti. Quando i
Genesis giunsero in Italia per l’unico concerto dell’epoca, il 24 marzo 1975,
davanti a più di diecimila persone Peter Gabriel disse sforzandosi di parlare
in italiano: “Ciao, veniamo da lontano
perché vogliamo suonare in Italia per voi ed avere una bella festa. Abbiamo
scritto una lunga storia e questa sera desideriamo raccontarvela tutta. Grazie
Italia, questa è la storia di Rael”.(Potete trovare tutto a questo link). E ritornando indietro nel tempo per comparare quanto su The Lamb
Lies Down on Broadway di Mino Profumo
è riportato, ci siamo avvalsi dopo la lettura sia del materiale in nostro possesso
che di quello sparso qua e là per la rete. Quello che ci ha lasciato stupiti e
che spinge indistintamente gli appassionati, ma non solo quelli se si vuole
capire ed approfondire un’epoca, è la quantità di foto inedite inserite nel
volume e di tante altre rarità alle quali non si era mai avuto accesso. The Lamb Lies Down on Broadway è un
libro che non si può perdere, è d’obbligo farlo entrare nelle librerie sia
degli appassionati della band inglese che di tutti coloro che sono interessati
di rock progressive in genere perché questo è un volume unico, ricchissimo di
dettagli e particolari, che non bisogna assolutamente lasciarsi sfuggire perché
è il racconto vivo e pulsante di uno dei più coraggiosi esperimenti musicali mai
realizzati nella storia del rock.