Il rock del Grande Fratello
Così 1984 ha influenzato (quasi)
cinquant’anni di musica, da David Bowie ai Muse
E’ stato pubblicato oggi su La Stampa un interessante articolo del nostro amico Fabio Zuffanti: non perdetevelo e .... diffondete
Avvincente, profondo, visionario, profetizzante. L’8 giugno 1949 esce 1984,
il capolavoro di George Orwell, romanzo distopico per antonomasia. Il volume ha
attraversato sette decadi riuscendo a stregare sempre nuovi appassionati.
Fantascienza
o realtà?
Bastano poche pagine per
rendersi infatti conto di quanto Orwell fosse avanti, quando con il Grande
Fratello trasfigura personaggi con i quali la storia, nel 1949, ha appena fatto
i conti (Hitler, Stalin...) traslandoli in un futuro allucinato dove gli schermi
televisivi dominano e controllano ogni aspetto della vita. Dando a intendere
che ciò che è appena accaduto potrebbe succedere ancora, e in maniera sempre
più subdola. Basta possedere una mente
che non ha paura di sporgersi oltre le ringhiere del consueto per capire quanto
gli scenari descritti da Orwell coinvolgono la società moderna, quanto questa
si sia per molte cose avviata verso una totale dittatura da parte dei media.
Una costante
ispirazione
Viste tali premesse 1984 è stato inevitabile
stimolo per cineasti, autori di videogiochi, fumettisti e artisti di svariata
provenienza. E’ però con la musica che il romanzo Orwelliano ha stretto da
tempo un’alleanza privilegiata. La trama di 1984 ben si presta, infatti, alla
composizione di testi e musiche di stampo ossessivo, oscuro, paranoide... Che
rispecchino in qualche modo un’idea di società dove ogni tipo di libertà è
stata messa al bando. Un mondo dove due piccoli personaggi (Winston Smith e
Julia) si muovono per tentare di fuggire dagli ingrananti che alla fine li
fagociteranno.
Il capostipite
Chi arrivò per primo a dedicare un intero
album al concept orwelliano fu Hugh Hopper, all’epoca (1973) bassista dei
seminali Soft Machine, ensemble che in poco tempo era passato dalla psichedelia
al jazz-rock mantenendo una propensione tutta inglese a infiorettare il tessuto
musicale con elementi mutati dall’elettronica e dalla classica contemporanea.
Basandosi su queste influenze il 1984 di Hugh Hopper presenta una matrice
scomposta tra umori jazz e dissonanze di vario genere prodotte dal basso del
protagonista, una musica che si inabissa nei meandri dell’incubo orwelliano per
metterne in scena gli elementi più alienanti. Un disco difficile ma colmo di
fascino malato.
Il segno del duca
Dell’anno successivo è il tributo che David
Bowie inserisce all’interno del suo Diamond Dogs, album che nella mente
dell’artista inglese era stato concepito per un musical basato sul romanzo, mai
prodotto a causa di permessi negati da parte della vedova Orwell, Sonia.
La 1984 bowiana è un sogno glam condito di
archi, cantato teso e ritmica serrata. Il grande afflato melodico del duca
bianco riesce però a rendere appetibile a chiunque un tema così oscuro rendendo
bene nell’arioso ritornello la rappresentazione dell’imprigionamento e
dell’interrogatorio di Winston Smith.
L’esercito degli
orwelliani
Partendo da questi due nobili predecessori si
è sviluppata una copiosa produzione di canzoni e di album dedicati a 1984. La
lista sarebbe lunghissima e nel presente articolo sono citati solo i più
significativi, non prima di avere segnalato che il titolo del romanzo venne
usato per dare il nome a un gruppo musicale inglese che dal 1964 al 1968 vide
come componente il chitarrista Brian May, destinato a imperitura fama con i
Queen.
Bisogna poi attendere il
1981 per ascoltare la visione musicale di Anthony Phillips, ex componente dei
Genesis, in un album strumentale che sposa elettronica, melodia e atmosfere ora
cupe, ora sinuose. Sempre nel 1981 un altro progger prende spunto da Orwell:
Rick Wakeman (tastierista degli Yes) con una sorta di musical infarcito di
blasonate voci e testi curati da Tim Rice (Jesus Christ Superstar, ecc.)
Nell’anno del romanzo esce
un ottimo film basato sullo stesso diretto da Michael Radford. Il duo synth-pop
Eurythmics ne cura la colona sonora riuscendo a far breccia nelle classifiche
mondiali con il il martellante singolo Sexcrime (Nineteen Eighty-Four).
1984 è anche il quinto album
dei Van Halen. La Progressive metal band Queensrÿche con Operation: Mindcrime
paga il suo tributo e anche in Testify degli statunitensi Rage Against the
Machine vi è una citazione del romanzo. In 2+2=5 dei Radiohead, contenuto
nell’album Hail to the Thief (2003), si fa riferimento al bispensiero, che
sostituisce la propria coscienza e convinzioni con dettami imposti dall’alto.
Sempre dei Radiohead Karma Police richiama la Psicopolizia. Anche il testo di
Citizen Erased dei Muse, dall’album Origin of Symmetry (2001) è ispirato al libro.
Altri artisti che hanno inserito riferimenti a 1984 sono stati
Alan Parsons Project (Eye in the Sky), Marilyn Manson’s (Disposable Teens),
Coldplay (Spies), John Lennon (Only People) e Stevie Wonder (Big Brother).
Orwelliani italiani
Anche in Italia, in ambito pop-rock, ci sono
state ampie citazioni; da un insospettabile Ligabue (nel videoclip del singolo
Sotto bombardamento del 2012 compare una copia del libro) a Vasco Rossi (in Ho
fatto un sogno del 2009), passando per Carmen Consoli (Sulle Rive di Morfeo),
Mezzosangue (che fa riferimento al romanzo nel brano Mezzosangue: “Qui non è
più il 94, è dieci anni prima, e se non sai di cosa parlo, fai la fila”) e
Salmo (1984). Nel maggio del 2008 al Teatro alla Scala di Milano è stata infine
rappresentata la trasposizione operistica di 1984 con le musiche di Lorin
Maazel e libretto di J.D. McClatchy e Thomas Meehan.
Il 1984 prossimo venturo
Come si evince dalla lista il fascino di 1984
attraversa il tempo, non smette e non smetterà di incantare. Anche perché la
storia narrata potrebbe sempre accadere domani.
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(*) Fabio
Zuffanti (1968) è un musicista e scrittore genovese. Ha una lunghissima
discografia alle spalle, solista e con gruppi come Finisterre, Maschera di cera
e Hostsonaten. Ha pubblicato numerosi libri, l’ultimo dei quali è una biografia
di Franco Battiato, La voce del padrone (Arcana). E’ in uscita il suo nuovo album, In/Out.